pubblicata da Luigi de Magistris
giovedì 25 novembre 2010
Una tragedia ambientale, politica, istituzionale.
Il dramma dei rifiuti in Campania è una ferita democratica per l’intero paese, che vede minato il senso civico e quello delle istituzioni che dovrebbero albergare nel cuore degli italiani. E’ la delegittimazione della politica agli occhi dei cittadini, umiliati nel loro diritto alla salute e feriti nella propria dignità umana, che invece lo Stato dovrebbe garantire e promuovere. Di questa vergogna, che è diventata ormai planetaria, è responsabile l’intera classe politica e amministrativa, a livello locale e nazionale, di sinistra e di destra.
Ma più di chiunque altro sono responsabili il premier Berlusconi e l’ex capo della Protezione civile Bertolaso, che hanno propagandato per mezzo dei media la favola bella del ‘C’era una volta la monnezza’, facendo credere che nella Regione tutto fosse stato risolto. Una coppia di grandissimi costruttori di balle istituzionali e politiche, pari soltanto a quelle reali che attendono da anni di essere smaltite e ancora sono depositate sul territorio campano.
Per questo è indegno ascoltare in questi giorni esponenti del PdL e della Lega affermare che la colpa sarebbe dei cittadini napoletani e campani. Dove la raccolta differenziata è priorità dell’amministrazione locale, infatti, essa diventa un impegno inderogabile per i cittadini.
I cittadini di questa Regione - dove all’immondizia si aggiunge una camorra capace di infiltrare i gangli della politica e della pubblica amministrazione, i cda delle società miste che vincono gli appalti nel ciclo dei rifiuti o nella realizzazione degli inceneritori- hanno la sola colpa di essersi fidati e affidati ad una classe dirigente che ha fallito. Tutta e integralmente.
Oggi Berlusconi ha la colpa di continuare a mortificare questa Regione facendo si che la realizzazione dei nuovi termovalorizzatori a Napoli e Salerno (150milioni di euro) venga affidata a Nik o’ mericano (il coordinatore Pdl e ras locale Cosentino, indagato per camorra e anima dell’Eco4, grande procacciatore di preferenze elettorali dalle più disparate e sospette provenienze), ed a Gigino a purpetta (Cesaro, presidente della Provincia di Napoli). Se non bastassero, si aggiunge il ‘grande’ contributo del presidente della Provincia di Salerno Cirielli.
Perché il dl, nei fatti, questo prevede, al di là delle buone e oneste (?) intenzioni del ministro Carfagna, tutta soddisfatta per un marcia indietro inesistente da parte del governo e già pronta per la prossima tornata elettorale delle amministrative. La Campania merita altro: né i cosentiniani né la Carfagna. Soprattutto niente termovalorizzatori senza una raccolta differenziata vera e attuata, che ci chiede anche l’Ue per sbloccare i fondi che sono stati congelati perché l’Italia ha infranto le norme comunitarie in materia. E poi, la Campania, merita un segnale.
Perché il premier Berlusconi, così generoso verso le giovani immigrate fermate in Questura e che si auto-incensa come uomo buono in lotta contro il male, non delimita il suo paradiso edilizio, offrendo magari una porzione della vasta residenza di Arcore per la costruzione di una bella discarica? Lo faccia, dia un segnale politico, si porti i rifiuti a casa sua, in quel Nord che per anni e anni ha sversato l’immondizia, soprattutto industriale e tossica, in Campania, contribuendo a renderla una discarica a cielo aperto ghiotta per i clan, la borghesia mafiosa, la politica collusa.
Luigi de Magistris