lunedì 12 novembre 2012

sabato 29 settembre 2012

Il blog di Giacomo Salerno

JACK'S BLOG DELINQUENTI CHE VOTANO DELINQUENTI Pubblicato il 30 settembre 2012
MAGARI FOSSE UNA CASTA: IN FIORITO SI SPECCHIA UNA PARTE DELL’ITALIA di Curzio Maltese
Un giorno il grande Petrolini interruppe lo spettacolo per colpa di uno spettatore isolato che fischiava tutto il tempo dal loggione, guardò verso l’alto e disse: «Non ce l’ho con te, ce l’ho con quelli vicino che non t’hanno ancora buttato di sotto». Ecco qual è il mio stato d’animo nei confronti degli scandali del consigliere Fiorito, in arte Er Batman, e di tanti altri. Non ce l’ho (più) con loro, ma con quelli che li hanno votati.
«Bastava guardarli in faccia» ha detto Giancarlo Galan, ex ministro e governatore di Forza Italia, a proposito dei suoi compagni di partito, ma non di merende. Già, bastava. Ma perché lui non l’ha fatto? Soprattutto, perché non l’hanno fatto quelli che hanno votato in massa Er Batman e tutta la comitiva di ex camerati, incapaci ma famelici di potere, che circondavano il governatore Polverini e il sindaco Alemanno? Forse perché in realtà li hanno guardati in faccia e purtroppo si sono riconosciuti. Er Batman è stato eletto e a furor di popolo.
Trentunomila cittadini l’hanno visto e scelto fra tanti altri più onesti che stavano nelle liste di ogni partito, perfino il suo. L’hanno riconosciuto. E Fiorito, una volta eletto, si è comportato esattamente come avrebbe fatto la maggioranza schiacciante dei suoi elettori. Ha interpretato la conquista di un seggio alla Regione Lazio come la vincita alla Lotteria.
Lo stipendio era di ottomila euro, abbastanza per mandare avanti un paio di famiglie. Ma a lui non bastava, con gli indennizzi, le diarie, i privilegi e un paio di altri incarichi, che si ottengono facilmente leccando gli stivali ai boss del partito, è arrivato a guadagnare trentamila euro al mese, mille euro al giorno. Ma non gli bastava ancora e allora ha preso altri milioni, per la casa, le case, le feste, le orge, le macchine.
Tanto si può, si poteva e si potrà anche dopo. Certo, c’è il rischio che un magistrato ostinato ti indaghi.
Ma anche la quasi certezza di scamparla alla fine, perché le leggi sono fatte per i ladri. La legge che tutela i partiti come associazioni private e non soggetti di diritto pubblico, votata da tutti i partiti, compreso Di Pietro oggi e Grillo domani (altrimenti come potrebbe depositare il marchio?) è studiata appunto per rubare meglio. Queste cose gli italiani le sanno, gliele abbiamo raccontate. Ed è impopolare ripeterlo, perché l’italiano è autoassolutorio, gli piace sentirsi dire che lui è innocente e i partiti sono cattivi. Si è assolto dal fascismo ieri, dal berlusconismo oggi. Se gli vendi l’impunità, come fanno i demagoghi, ci guadagni bene, ti comprano la trasmissione, il giornale, il libro e il dvd. Non vendo nulla e posso dire la spiacevole verità. La classe dirigente è lo specchio di questo Paese.
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_____________________ ED ECCO QUELLO CHE IO AVEVO SCRITTO E PUBBLICATO SUL BLOG IL 22 MAGGIO SCORSO: «L’ITALIANO-MEDIO E’ UN DELINQUENTE CHE VOTA DELINQUENTI» di Giacomo Salerno
Solo per fare chiarezza, vorrei soffermarmi su una frase che, ultimamente, scrivo spesso. Che gli italiani siano “Delinquenti che votano delinquenti”. Detta da uno che combatte il qualunquismo da una vita sembra una frase contraddittoria. Ma il mio non è qualunquismo.
E’ l’osservazione della società italiana degli ultimi sessant’anni. E’ chiaro che non mi riferisco a tutti gli italiani, ci mancherebbe! Mi riferisco alla MAGGIORANZA degli italiani. Sarò pessimista? Forse. Ma è la storia di questo lercio Paese a dimostrarlo. Noi non rappresentiamo l’italiano-medio. Possiamo illuderci di farlo. Ma resta solo un’illusione.
Un modo per nutrire una qualche speranza nel futuro. Speranza che non deve mai morire, ovviamente. Ma siamo e resteremo sempre MINORANZA. Basta prenderne atto e non sognare l’impossibile.
L’italiano-medio è quello che va in chiesa la mattina e a puttane la sera. E’ quello che non ha mai letto un libro in vita sua e se ne vanta. E’ quello che ammira l’evasore fiscale. Ma è anche quello che – pur non pagando le tasse – porta i figli negli ospedali e nelle scuole pubbliche. E s’incazza pure se deve aspettare il suo turno. E’ quello che è “furbo” e si vanta di avere “santi in paradiso” e chiama “fesso” chi è onesto.
E’ quello che posteggia il suv – regolarmente comprato in barba al fisco – in terza fila e s’incazza col vigile che gli prende la multa… Devo continuare?
Ecco, il berlusconismo ha rappresentato tutto questo. Ha rappresentato i sogni e gli “ideali” di questi delinquenti. E la sinistra – invece di combattere questo sistema – pian piano ci è caduta dentro come un animale nella rete. Non considero nemmeno più Berlusconi il mio principale nemico E NON ME LA PRENDO PIU’ NEANCHE CON I POLITICI . Loro sono solo il “prodotto finito” dell’italiano-medio.
Sono la “punta dell’icerberg”, la parte emersa. Il novanta per cento dell’iceberg, quello sott’acqua, è formato dagli italiani delinquenti. Sono loro che hanno sempre deciso i delinquenti simili a loro da mandare in Parlamento. Abbattiamo i politici attuali? Facciamo tabula rasa di tutto? La maggioranza degli italiani saprà come sostituirli. Voteranno altri delinquenti al posto di questi delinquenti.
L’italiano-medio non ha nessuna intenzione di combattere il malaffare. Ci sguazza dentro da una vita. E’ nel suo dna. L’italiano-medio è “furbo” e noi – minoranza da una vita – siamo i “fessi”. L’italiano-medio non vuole combattere i delinquenti al potere. Sogna solo di imitarli per poter, un giorno, prendere il loro posto. Come spieghereste altrimenti la storia dei governi italiani dal dopoguerra in poi? La DC di Andreotti e Salvo Lima, poi il PSI di Craxi e Mario Chiesa, e – dulcis in fundo – l’accoppiata Berlusconi-Bossi con Dell’Utri e Mangano, Cosentino e Papa? E nel mezzo – per non farci mancare niente – la mafia e il Vaticano?
PER CONCLUDERE dico solo che la mia NON E’ UNA RESA, nè RASSEGNAZIONE, ci mancherebbe altro! O rinuncia a combattere fino alla morte COL COLTELLO FRA I DENTI. Basta, però, sapere che il nostro avversario non è il politico di turno. IL NOSTRO AVVERSARIO È SEMPRE STATO E SEMPRE SARÀ IL NOSTRO VICINO DI CASA!
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mercoledì 26 settembre 2012

"la bomba in testa" di Fabrizio De Andrè

«
Rischiavano la strada e per un uomo
ci vuole pure un senso a sopportare
di poter sanguinare
e il senso non dev'essere rischiare
ma forse non voler più sopportare.
Chissà cosa si trova a liberare
la fiducia nelle proprie tentazioni,
allontanare gli intrusi
dalle nostre emozioni,
allontanarli in tempo
e prima di trovarsi solo
con la paura di non tornare al lavoro.
Rischiare libertà strada per strada,
scordarsi le rotaie verso casa,
io ne valgo la pena,
per arrivare ad incontrar la gente
senza dovermi fingere innocente ».
(da: "la bomba in testa" di Fabrizio De Andrè)

lunedì 3 settembre 2012

PENSIERO DEL MATTINO



Vincenzo Zapparoli:
Ho creduto nel Dio dei cristiani fino al giorno in cui ho scoperto che esistono tantissime altre religioni.
In quel momento mi sono chiesto : " E' mai possibile che noi siamo nel giusto e gli altri tutti imbecilli?".
Da allora ho smesso di credere negli dei creati da certi uomini che li hanno usati e li usano per evidenti fini di potere, dalla notte dei tempi. Questi 'Berlusconi dello Spirito' mi terrorizzano.
Usano le immagini artificiali delle loro divinità per soggiogare le genti ed imporre ad esse le 'leggi divine' e i 'comandamenti' assicurando che sono state direttamente suggeriti dal dio di turno.
Non sono ateo, anzi credo fortissimamente in 'Qualche Cosa' alla quale non riesco e non voglio dare un nome.
L'essere umano di tutte le epoche e di tutte le latitudini si porta dentro un indefinibile bisogno di spiritualità , canalizzato regolarmente dai furbi di turno nelle religioni, delle quali essi saranno ovviamente i 'grandi sacerdoti'.

Nutro l'assoluta convinzione che se ogni uomo rispondesse solo alla propria coscienza ci sarebbero meno guerre, meno soprusi, meno 'dei' che se ti penti ti perdonano e, soprattutto, meno preti di tutti i tipi.

Nunzio Guglielmo:
Dio non appartiene a nessuna religione in esclusiva, appartiene ai semplici di spirito ed in ultima analisi a tutti gli uomini!
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Tina Mennella :
Ho sempre pensato che c'è qualcosa di Divino e l'uomo da secoli lo chiama in modo diverso dipende dal popolo e delle proprie origini.L'uomo Sacerdote ci ha messo le mani e la chiesa ha visto allontanare i fedeli!
L'uomo Sacerdote ha da sempre avuto la pretesa di tradurci Dio senza averne la minima idea ma mirando a trarre banefici personali dalle sue argomentazioni.
Io non sono in grado di teorizzare nulla, mi piace credere che Dio è uno, sempre quello, e non fa caso a come l'uomo se lo raffigura formalmente di popolo in popolo.
Infine io non credo all'inferno: se lo stesso uomo sta abolendo via via la pena di morte ed addirittura l'ergastolo come si può credere che a dei delitti per quanto efferrati commessi in un lasso limitato di tempo Dio, creatore dell'uomo, possa far corrispondere una pena infinita.....non c'è rapporto....
( anzi non escludo che la considerata eretica teoria della Restaurazione abbia serio fondamento).
Infine, se esiste un altra vita essa riguarda tutti gli esseri viventi, animali compreso.

giovedì 19 aprile 2012

IO NON CI STO

pubblicata da Peppe Mariani
martedì 17 aprile 2012

Una grande schizofrenia stuzzica la nostra sopportazione, enorme e un po’ capricciosa.
Oggi la carta stampata a caratteri cubitali ci informa dell’appello accorato dei maximi leader politici.
Drammatico è l’aggettivo usato per declinare il rischio che la democrazia sta correndo se i partiti perdessero i finanziamenti pubblici- lapsus- rimborsi elettorali perché il popolo sovrano con un referendum aveva già detto NO al finanziamento pubblico.

A difesa di questa sciagurata eventualità sottolineata con impetuosità, c’è il rischio dall’antipolitica del populismo, e il rischio della dominanza e della vischiosità del controllo lobbistico.
Che pervicacia, che sfacciataggine, che visione fuori da ogni barlume di pudore dimostrano i NOSTRI eroi salva “qualcosa”. Vorrei porre l’accento solo su alcuni punti che per un romantico della politica intesa come il “volare alto” di ogni sentimento di dignità, di civismo, di indipendenza di libertà e di affrancamento da ogni forma di servilismo e schiavitù vuole porre all’attenzione della nostra agenda mentale.

Come si fa a sparlare di politica buona e antipolitica quando questa classe dirigente vive perennemente nelle beghe , nel clientelismo più odioso, nel malaffare, nell’incapacità di governo di un pur minimo processo di proposta per la gestione dell’esistente tanto da farsi commissariare da pseudo tecnici ; una classe dirigente però feroce nel difendere il proprio orticello, personale o di partito poco cambia, ma imbelli e infingardi nell’assunzione di qualsivoglia responsabilità. Un sistema così maligno che si ciba di corruzione non deve essere un destino ineluttabile. Non possiamo accettarlo!
Perché significherebbe barattare la cultura del giusto, del rispetto, della solidarieta' , dei diritti e dei doveri con la cultura del privilegio e dell'arbitrio.
Sento forte il richiamo della centralità della persona e lo sguardo cade come una saetta di fuoco su alcuni dati: la disoccupazione cresce ad un ritmo vertiginoso. Nell'ultimo trimestre dell'anno il tasso è schizzato al 9,6% rispetto all'8,7% registrato lo stesso periodo del 2010.
Il dato diventa ancora più maligno se ci riferiamo alle fasce giovanili dei lavoratori: il tasso di disoccupazione delle persone con età compresa tra 15 e 34 anni è infatti aumentato di 1,5 punti percentuali, al 17,8%. Come facciamo a non correlare questi dati e la mancanza di qualche prospettiva con il dilagare dei suicidi che ormai ogni giorno miete vittime?
Ma se diciamo mattanza sociale è perché dobbiamo sommare a questi anche i cosiddetti 'esodati', coloro cioé che per ragioni anagrafiche nutrono meno speranze di altri di trovare un'altra occupazione.
Ma, ancora non basta, perché la crisi è arrivata come una scossa tellurica violenta anche nella sfera del lavoro autonomo, inducendo al suicidio anche molti artigiani, commercianti o comunque imprenditori autonomi.
Però dobbiamo rassicurare i nostri eroi: la gente non si allontana dalla politica, la gente si allontana dai politici.
Non ho mai visto tanto attivismo politico come in questi ultimi tempi.
Se la politica non è capace di far da sé, spetta alla comunità - cioè noi, i cittadini - provvedere.
E quindi quando sento affermare da ABC che il finanziamento ai partiti potrebbe diventare un errore drammatico non mi resta che urlare ma li mortac.. vostr..